Analisi, proposte e strumenti pubblici a supporto
Ogni azienda trova fondamento nella mobilità di merci e persone, per sviluppare, produrre, vendere, consegnare e fornire assistenza, anche se il prodotto o servizio sono immateriali.
Il Virus Covid-19, così come sta colpendo le persone mettendone a rischio la vita, sta colpendo le aziende in ciò che è più vitale: l’interazione di persone e cose.
Come reagire?
Iniziamo con evidenziare alcuni effetti del virus, senza pensare di essere esaustivi, in coerenza anche con le prime analisi di macrosettore:
– Interruzione dell’attività per molte aziende
– Interruzione o modifica dei contratti di fornitura
– Struttura finanziaria che diventa insufficiente a fronte del fermo attività e flussi finanziari
– Riduzione del fatturato del 2020
– Surplus di personale, magazzini e forse capacità produttiva o operativa
– Struttura e metodologia commerciali e supporto postvendita da riformulare
– Necessità di verificare, ed eventualmente riqualificare, la catena dei subfornitori
– Incertezza sulla gestione della mobilità delle merci, sicuramente più difficoltosa e costosa, e delle persone, fortemente limitata
Quali sono gli strumenti pubblici resi disponibili? Come possono servire?
Occorre a questo riguardo fare una premessa: le risorse pubbliche sono destinate alle persone ed allo sviluppo delle imprese, ovvero:
– alle persone come sostegno al reddito individuale
– alle imprese per realizzare più facilmente il proprio progetto economico
Quindi è possibile dare danaro alle persone, ma non alle imprese perché significherebbe fare diventare le imprese a gestione pubblica, o partecipate, con le conseguenze nefaste conosciute nei decenni precedenti e la perdita di capacità o interesse imprenditoriale.
Un’alternativa sarebbe modificare, anche per un solo periodo, la tassazione sia per persone che imprese (a livello nazionale o locale) ma questo determina minor entrate per il settore pubblico ed è più difficoltoso da decidere.
Gli interventi pubblici sono perciò orientati in poche direzioni, anche se appaiono di valore ingente:
– Supporto alle persone:
o Contribuzione temporanea ai lavoratori, in sostituzione del salario, ovvero le varie forme di cassa integrazione (che comunque spesso non incidono immediatamente sulla struttura finanziaria o sul cashflow delle imprese, ma solo con un tempo differito, per la ridotta efficienza della burocrazia)
o Sussidi ed aiuti per le persone che si trovano in ristrettezza economiche o in interruzione di attività individuale (sempre con problemi di burocrazia)
– Supporto alle imprese:
o garanzie finanziarie per ridurre la difficoltà di accesso al credito, ovvero rendere possibile l’ampliamento dell’accesso a volumi finanziari
o finanziamenti agevolati (non molti, soprattutto locali)
o ridotti interventi di finanziamento a fondo perduto
– Riduzione di imposizione fiscale: molto ridotta se non per alcuni crediti di imposta a seguito di investimenti, al massimo una traslazione in avanti dei pagamenti, ma non per tutti
In estrema sintesi:
le imprese devono fare da sole,
o meglio devono decidere come reagire al Covid-19.
Questo vale per tutti i paesi, forse i più efficienti permettono una relazione più rapida con le imprese ed una maggiore fiducia sulla capacità di fornire supporti sociali adeguati alle persone, con una burocrazia più agevole, ma lo schema di intervento è sempre lo stesso.
Quindi a fronte di un evento del tutto imprevisto, almeno occorre valutare e decidere quale sarà la nuova direzione alla propria impresa, che non sia solo chiudere l’attività, ovvero:
– Cedere
– Rilanciare
– Razionalizzare
– Fondersi o attivare altre forme di cooperazione con altre imprese, concorrenti o in filiera
Ricordiamo che negli ultimi anni alcuni nuovi paradigmi si sono manifestati: Digitalizzazione, o Industria 4.0, e Sostenibilità, sanitaria, ambientale, energetica, ecc., ed in questo periodo hanno rappresentato i pilastri su cui le attività sociali ed economiche si sono basate per il proseguire quotidiano.
Ora unendo queste nuove linee guida agli strumenti disponibili, si possono identificare alcune fasi che le aziende potrebbero attivare da subito:
– Riqualificazione della struttura commerciale, includendo l’individuazione di collaborazioni diverse con gli altri soggetti delle filiere
– Analisi e riformulazione di prezzi e tariffe in relazione ai nuovi elementi che determinano la redditività in relazione a condizioni, fabbisogni e garanzie derivanti dalla presenza o comunque dall’evento del Covid-19
– Riformulazione del piano di impresa
– Identificazione necessità di:
o Riorganizzazione, formazione, riduzione, sostituzione del personale
o Investimenti di attrezzature
o R&D per nuovi prodotti e servizi
– Predisposizione di una manovra finanziaria in grado di sostenere il percorso, utilizzando al massimo le poche opportunità fornite dal pubblico
La sintesi sarà il nuovo modello di capacità di produzione di redditività dell’azienda, che apparirà più basato sui dati e sulle caratterizzazioni del cliente, permettendo di rappresentare meglio i volumi di investimento necessario, e le modalità e i tempi di verifica, o eventualmente variazione, delle azioni messe in campo per affrontare il cambiamento subito.